Per giudicare la qualità di un diamante si ricorre alle cosiddette 4C ossia Carat (carati), Clarity (purezza), Colour (colore), Cut (taglio).

La combinazione delle loro caratteristiche determina il valore del diamante. Sarebbe forse più corretto aggiungere un'altra C: la Confidence (fiducia) nel rivolgersi solo ai gioiellieri di fiducia e di grande Competenza per acquisti o consigli.

"Carat" ossia i carati. Il peso di un diamante, come per tutte le pitre preziose, è espresso in carati. La parola ha origine araba e indica i semi di carrubo, il mezzo di misura più tradizionale nelle transizioni inerenti i preziosi. Con il passare dei secoli e l'evolversi del commercio, il sistema risultò eccessivamente complesso e sicuramente limitativo, si ricorse allora ad una misura "astratta": il carato divenne unità di misura base e fu fissato in 0,2 grammi (pari quindi a un quinto di grammo). Ma non basta: il carato fu anche diviso in 100 "punti": la preziosità della pietra esige la possibilità di effettuare le misurazioni anche più piccole.
Carati dei diamanti
"Colour" o il colore. Ma i diamanti hanno un colore? Effettivamente sembra difficile pensando alla luce o alla brillantezza della pietra. Certo, la maggior parte dei diamanti sono incolori, ma ne esistono alcuni con elementi di giallo, marrone, champagne. Di grande rarità sono alcuni diamanti nelle colorazioni di verde, rosso, blu, rosa o ambra e denominati "fancy".
Colore dei diamanti
"Cut" o il taglio. Tra le quattro qualità è l'unica direttamente dipendente dall'azione dell'uomo, ma è di vitale importanza. Il taglio influenza profondamente lo scintillio e il fuoco della pietra determinandone anche il valore. Se tagliato correttamente, tutte le faccette del diamante vengono colpite dalla luce in un gioco di rimbalzi, la dispersione avviene attraverso la corona. Se il taglio determina, invece, un padiglione troppo profondo, vi è la perdita di una parte della luce dalla parte opposta del padiglione. Se invece il padiglione è troppo piatto non si ha la riflessione in quanto non si determina la possibilità della riflessione.
Taglio dei diamanti
"Clarity" ossia la purezza. I diamanti sono prodotti naturali e in quanto tali contengono sempre minute tracce di carbonio non cristallizzato o di altri cristalli. Le eccezioni sono di estrema rarità . In ogni caso, le impurità non sono visibili ad occhio nudo, occorrono lenti con ingrandimenti particolari per divenire visibili. Per sottolineare la derivazione naturale, le impurità sono dette inclusioni, e, in fondo, sono come le impronte digitali: conferiscono unicità al prezzo.

I sistemi di classificazione principali sono tre: GIA, CIBJO, e Scan D.N. oltre allo standard internazionale ISO. Al primo grado di purezza, il più alto, il sistema GIA definisce il diamante come "puro", mentre altri sistemi usano i termini "puro alla lente" o similari. Dopo il primo grado di classificazione, tutti i sistemi sono equivalenti.

Sistemi internazionali di classificazione del colore

CIBJO
Bianco extra ecc+
Bianco extra ecc
Bianco extra +
Bianco extra
Bianco Bianco sfumato
Bianco leggermente colorito
Colorito Fancy
GIA
D E F G H I-J K-L M-Z Z+